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Stati di agitazione ~ Il nome & il manifesto

1.0  Il nome

Stati di agitazione – CCCP

«Stati di agitazione» sta per un sacco di cose. Una citazione dei CCCP (Il video di sopra!). Una condizione psichiatrica/psicologica/emotiva dove per “agitazione” si intende agitazione mentale (Ansia, stress, psicosi, paranoia e chi più ne ha più ne metta). Last but not least, una condizione sociale. Stati di agitazione intesi come movimenti, sovversioni, pseudorivoluzioni evidenti o sotterranee, (contro)culturali e meno.

2.0 Il manifesto

“Stati di agitazione” è un collettivo di blogger che si propone di fare controinformazione e riflessione comune su società, movimenti, culture e controculture. Crediamo che il sapere sia un bene comune da difendere e solo condividendolo e “collettivizzandolo”, attraverso la riflessione collettiva, la comunicazione, e la controinformazione, attraverso gli strumenti che l’era digitale ci offre, potremo liberarlo dagli interessi, dai preconcetti e dagli sfruttamenti consci e inconsci che da secoli lo tengono imbrigliato.

Siamo per un uso consapevole di Internet come mezzo di collettivizzazione e condivisione delle esperienze sia culturali che di lotta e delle riflessioni che da queste esperienze derivano. Tuttavia, siamo assolutamente CONTRARI al clicktivismo sterile e a ogni forma di masturbazione intellettuale. Qua sopra, e in qualunque altro webmedia, si fa informazione e riflessione. La lotta si fa in strada e in piazza.

Siamo antirazzisti, antifascisti, antisessisti, antiomofobi ed antispecisti.

Siamo vicini alle lotte di studenti e lavoratori, alle lotte dei precari, non per “sentito dire” ma perchè per la maggior parte SIAMO studenti, lavoratori, precari.

Siamo aperti alle forme civili di dibattito e confronto. Se pensate che diciamo cazzate, ditecelo, saremo felici di discuterne, amiamo lo scambio orizzontale. Tuttavia, le offese e la roba che contravviene palesemente ai principi di cui sopra (Roba razzista/xenofoba, fascista, sessista, omofoba), viene cancellata senza se e senza ma.

(…Questa prima versione del manifesto può essere suscettibile di cambiamenti )

3.0 Il collettivo: pochi semplici principi da rispettare

Organizzazione orizzontale. Niente verticismi.

I singoli post non necessitano di approvazione volta per volta (Va da se che se contravvengono ai principi di cui sopra, se è roba xenofoba, fascista, sessista ecc. ecc. ecc., viene cancellata IMMEDIATAMENTE).

Va da se che non saremo SEMPRE d’accordo su tutto. Se ne può discutere tranquillamente nei commenti.

Niente scadenze. Nel senso che, quando si ha voglia di scrivere, di bloggare, lo si fa senza impegno.

I post vengono firmati a nome unico “Stati di agitazione”, “Collettivo Stati di agitazione” o “CSdA”. Nei commenti, invece, ci si firma “singolarmente”.

Se si hanno blog “personali” li si può liberamente inserire nei link laterali.

(Anche questa parte può essere suscettibile di cambiamenti)

 

Per il momento, per entrare a far parte del collettivo, scrivere a eveblissett@subvertising.org