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Appunti sulla “musica di destra” tra violenza, intolleranza, misoginia, xenofobia (e legami con casaPound)


Stamattina grazie a @Jumpinshark ho scoperto l’ormai purtroppo noto articolo de IlPost.it che, riassunto in pochissime e chiarissime parole, non è altro che un’accorata apologia di casaPound e dei bravi ragazzi di casaPound (notare anche l’ottima risposta di @zeropregi, tra i commenti). Io, per uno dei miei frequenti stream of consciousness mentali, mi sono messa ad immaginare un possibile monologo interiore di Gianluca Casseri, il killer di Firenze. Una cosa tipo:

«Che faccio, sparo o non sparo? Sparo o non sparo? Sparo o non sparo? 

(…)

Ma si, nel dubbio, sparo. Lo dice pure Iannone. Nel dubbio, mena. E mena, spara, che differenza vuoi che faccia?»

Il Iannone del monologo immaginario di Casseri è Gianluca Iannone che non solo è uno dei leader, uno dei personaggi più noti di casaPound, ma è anche il leader del gruppo musicale di estrema destra Zetazeroalfa. Uno dei successi degli Zetazeroalfa (tanto che ormai, di nome, la conosciamo pure a sinistra),  si intitola, guarda-un-po’, proprio “Nel dubbio mena” ed è (come gran parte della produzione del gruppo) un inno alla violenza, nè più, nè meno. Comunque ho deciso di non fermarmi alla scenetta mentale del monologo immaginario di Casseri e di mettermi (con una punta di masochismo) a cercare, leggere e studiare tutti i testi degli Zetazeroalfa. Sono capitata su questo sito che si chiama “Archivio Non Conforme” (poi, come mi facevano notare su Twitter, sotto alla scritta “Archivio Non Conforme“, c’era una foto con tutte scarpe Adidas uguali, ma questa è un’altra storia), che raccoglie non solo i testi degli Zetazeroalfa ma tutti i testi dei gruppi cosiddetti di destra. Ecco quello che ho trovato (non metto i link volutamente ndr):

1.Armco-Agonia della nazione

(…)
Profughi di ogni terra son qui per compassione!
Così stanno uccidendo la nazione!
(…)

Vedi alla voce “Immigrati-che-fottono-il-lavoro-agli-italiani” del post precedente, praticamente. Dario Bressan degli Armco ha suonato a casaPound Torino.

2. Blind Justice -Misoginia

Sogni un amore da “Tre metri sopra il cielo”
Con quei quattro sfigati che ti sbavano dietro
Guardi con invidia le troie in TV
Perché in fondo così vuoi essere anche tu!

Quanto mi fa schifo quella frottola infame
Che nasconde con amore la vostra essenza di puttane
Colpi di spazzola, lucchetti e mimose
Scusa, non ti chiamo amore perché penso che…

Misoginia: unica via!
Misoginia: unica via!
Misoginia: unica via!
Misoginia: unica via!

Misoginia unica via. Serve commentare? I Blind Justice sono uno dei gruppi di casaPound (o almeno, Adriano dei Blind Justice è “uno di casaPound”, lo dicono loro).

3.Block11-Invasione

Aumentano gli sbarchi di vili fuggitivi
Gommoni traboccanti di altri cento clandestini
Volti senza nome nei centri di accoglienza,
Ma nessuna ribellione a questa sudicia presenza!

Scortati dagli sbirri, amati dalla chiesa
Crogiolo di voti, nuove iscrizioni ai sindacati
Buonismo generale per la loro integrazione
Puoi chiuderli nei ghetti o meglio ancora se in prigione!

Lenta e inesorabile ha inizio l’invasione difesa dalle leggi e dalla vostra repressione!
Una battaglia facile di certo non sarà, ma non voglio il terzo mondo nella mia città!
Lenta e inesorabile ha inizio l’invasione difesa dalle leggi e dalla vostra repressione!
Una battaglia facile di certo non sarà, ma non voglio il terzo mondo nella mia città!
No, non voglio il terzo mondo nella mia città, no, non voglio il terzo mondo nella mia città, no, non voglio il terzo mondo nella mia città!

Aumentano le denunce nei commissariati
Quartieri impraticabili, reati depenalizzati
Che crescono a vista d’occhio come un brutto male
Lasciando i buoni immobili lì fermi ad osservare!

Io non ho mai accettato questo stato di cose
Io tengo alta la testa, penso al futuro della mia gente
Perché ciò che vedete vi lascia indifferenti?
Perché ciò che vivete vi lascia indifferenti?

Lenta e inesorabile ha inizio l’invasione difesa dalle leggi e dalla vostra repressione!
Una battaglia facile di certo non sarà, ma non voglio il terzo mondo nella mia città!
No, non voglio il terzo mondo nella mia città, no, non voglio il terzo mondo nella mia città, no, non voglio il terzo mondo nella mia città!

I Block11 hanno suonato a Catania con gli Zetazeroalfa, il gruppo del suddetto Gianluca Iannone (google, chiavi di ricerca > Block11 + Zetazeroalfa)

4.Delenda Carthago-Invasione

Nessuno può capire quello che proviamo, questo nostro senso di appartenenza
Non ci sono limiti, è inarrestabile, per questa nostra terra gridiamo: «Indipendenza!»
Si parla continuamente di razzismo e prepotenze, ma non mi frega un cazzo di Maometto e la sua gente
Non posso tollerare chi accoglie indifferente tutta quella melma dal Medio Oriente!

La sola soluzione è fermare l’invasione, questa è l’altra faccia della globalizzazione!
La sola soluzione, fermare l’invasione, questo è un attentato alla nostra nazione!

Mi alzo la mattina, apro il giornale, ecco i risultati del meticciato culturale:
“Droga nelle strade”, “Rapine a mano armata”, ma questa è la mia terra e non l’ho mai abbandonata
Anche nelle scuole non c’è più una morale, se appendi un crocefisso poi finisci in tribunale,
Ma si innalza una moschea, si festeggia il Ramadan e il destino dell’Italia chissà quale sarà?

La sola soluzione è fermare l’invasione, questa è l’altra faccia della globalizzazione!
La sola soluzione, fermare l’invasione, questo è un attentato alla nostra nazione!
La sola soluzione è fermare l’invasione, questa è l’altra faccia della globalizzazione!
La sola soluzione, fermare l’invasione, questo è un attentato alla nostra nazione!

Non si trova tantissimo. Googlando Delenda Carthago+casaPound viene fuori un sito non più esistente.

5.Gesta bellica-Afrikaner

(…)
Quella terra è loro da generazioni,
Ma il mondo gli ha detto: «Siete voi gli stranieri!»
Son discendenti d’orgogliosi europei
Unici bianchi tra popoli neri!
(…)

6.Gesta Bellica-Società multirazziale

(…)
Mille genti da tutto il mondo, mille facce senza dignità
E l’Europa si frantuma in mille piccole società!

Bianco, potere bianco!
Bianco, potere bianco!
Bianco, potere bianco!
Bianco per la libertà!

Dicon che mi devo rassegnare, che è l’inizio di una nuova età
Furti, droga, musi neri, ma tutto questo non mi va
Società multirazziale: accampamenti per la mia città
Voglion casa ed il lavoro, ma tutto questo finirà!
(…)

Gli Afrikaner sono i bianchi sudafricani o namibiani, di origini olandesi, belghe o tedesche e religione calvinista noti, tra l’altro, per essere i fautori dell’apartheid. I Gesta Bellica sono un gruppo vicino a casaPound (nel 2009 hanno suonato anche alla festa di CasaPound insieme ad altri gruppi, tra cui gli Zetazeroalfa.

7.Nativi-Minoranza bianca

(…)
Noi odiamo gli invasori e non ci piace avere pietà!

Tu che predichi uguaglianza, pace e amore: il tuo progresso
Tu fai invadere la mia terra e dei deboli hai il consenso
(…)
Stai con noi o contro di noi? Grida: «Fuori gli immigrati!»
(…)

Sui Nativi online si trova poca roba. Solo che sono di Milano e sono abbastanza noti in questa simpatica scena musicale di estrema destra.

8.Non nobis domine-Ballata dell’immigrato

Vieni, vieni, clandestino, trasferisciti a Torino
Vieni, vieni a lavorare qui da noi
Vieni a vendere eroina, refurtiva e cocaina
Vieni a fare qualche piccola rapina
In questa città civile, tollerante ed accogliente
Tanto qui nessuno ti dirà mai niente!

Troverai chi ti protegge dai rigori della legge
La giustizia è un baraccone che non regge
L’italiano rapinato si difende ed è arrestato
Tanto qui ha sempre ragione l’immigrato
Tutti i pregiudicati, i peggiori ricercati
Qui da noi sono solo poveri immigrati!

A casa loro, a casa loro!
A casa loro, a casa loro!

Vieni pure a rapinare, a spacciare a violentare
Qui nessuno te la farà mai pagare
Ti proteggono magistarti, sindacati e polizia
L’espulsione non si sa che cosa sia
Vieni pure a ubriacarti, a fare danni ed a fare baldoria
Ogni anno c’è una nuova sanatoria!

C’è una schiera di assessori, volontari ed aliti prelati
Tutti in coro a benedire gli immigrati
Le rapine triplicate, i furti quintuplicati,
Ma non è colpa dei poveri immigrati
Se ad ogni angolo si spaccia, rassicura il questore
Non esiste un problema di immigrazione!

Vengono vengono qui per lavorare
Vengono perché non hanno niente da mangiare
O da rubare, rapinare violentare e spacciare… a casa loro

Non nobis domine. Sul solito fascioforum linkato prima un tale chiedeva “dove posso trovarli?” e un altro tale rispondeva “In tutti gli spazi casaPound Italia su tutto il territorio nazionale”

Menzioniamo solo en passant altra roba spiccatamente misogina come “Donna cesso” degli Hate for Breakfast (hanno fatto uno split con gli ZetaZeroAlfa, tra le altre cose) per poi continuare sulla scia dell’ultraviolenza, dell’odio e del patriottismo. E ci sono anche una sequela di brutte storpiature/appropriazioni di Tolkien (c’è un gruppo che si chiama “Lo Hobbit” e un’infinità di pezzi con titoli tipo “Tom Bombadil” o “Il puledro impennato”).

Per il momento il miniexcursus sulla musica dei bravi ragazzi termina qui (anche perchè rischio l’ulcera, a momenti). Leggete e fatevi voi un’idea a riguardo.

eveblissett


S’ode a destra ecc. ecc. ecc. (Torino, Firenze, “largo ai giovani” e “quello che spreca i soldi alle slot machine”)

A Ponte, in provincia di Benevento (che poi è il paese di 2000 abitanti dove vivo) due settimane fa un tizio che faceva l’operatore ecologico fino a quando non hanno deciso di non rinnovargli il contratto, ha accoltellato, quasi ucciso, il sindaco.  Il paese (anzi, tutta la provincia), s’è fatto prendere dalla febbre del gossip noir, probabilmente covando la segreta speranza di trasformarsi in una nuova Avetrana o qualcosa del genere e io, prima di accorgermi che di nero c’era molto di più che il colore della cronaca, avevo registrato mentalmente il tutto come un episodio di rabbia sociale. Poi c’è stato questo scambio:

a.«Ma chissà quel povero cristo per arrivare a tanto cosa doveva avere dentro, che problemi doveva avere, a livello economico»
b,c,d,e,f,g (leggi, “a” viene aggredita da una massa urlante, in risposta). «Ma quando mai! Quello lì, quello lì buttava tutti i soldi alle macchinette (leggi: slot machine, videopoker eccetera ndr

Lo scambio di cui sopra, per essere più semanticamente e politicamente comprensibile, per esempio, potrebbe prevedere la parola “droga” al posto di “macchinette” e diventerebbe la più classica delle scene in cui la folla branco insegue coi forconi il tossico criminale, che è senza ombra di dubbio criminale già solo per il fatto di essere tossico.

Alla fine è la stessa cosa di quando, per la folla branco e per i media che diventano nè più nè meno che l’ululato del branco, sei criminale, sei senza ombra di dubbio criminale e colpevole, solo per il fatto di essere rom.  Come a Torino, uno dei quartieri di quella Torino operaia dove una folla (di cui faceva parte pure una tale rappresentante del Partito Democratico – ma Democratico de che, in questo caso?-), una di quelle folle brutte coi forconi e via discorrendo ha dato vita a quello che più tardi è stato definito un vero e proprio pogrom contro le bestie rom, sia i presunti, poi rivelatesi inesistenti, violentatori di una sedicenne, sia tutti gli altri, colpevoli semplicemente di essere rom, in un meccanismo punitivo metonimico (“colpiamo il tutto per la parte”), che è uguale identico a quando qualche nazista durante la seconda guerra mondiale giustificava l’Olocausto con “ma gli ebrei hanno ucciso Gesù”.

Ma passiamo a Firenze. A Firenze non c’è nessuna folla branco, c’è un killer isolato, Gianluca Casseri, membro di casaPound e a quanto pare, “noto intellettuale” negli ambienti neofascisti, che uccide due persone e ne ferisce una terza. Tre persone la cui colpa, secondo Casseri, è quella di essere senegalesi, di avere una differente attività dei melanociti rispetto alla sua. In questo caso la reazione della folla è controversa:  da un lato fioccano manifestazioni di sostegno non alla comunità migrante, ma al killer suicida (roba delirante tipo “Casseri è morto per noi” and similars) dall’altro, anche se il politically correct, il senso comune, impone di schierarsi dalla parte delle vittime, non si è esenti da una forma di razzismo semantico e figurativo subdola e strisciante (ne parla bene Jumpinshark sul suo blog, qui cito come esempio solo i tamburi tribali infilati dal teoricamente di sinistra TG3 alla fine dell’intervento di un migrante senegalese).

Nel frattempo c’è ancora chi tacitamente o meno accetta l’esistenza di casaPound in nome della libertà di espressione (e, sottolineerei, che gli stessi “qualcuno” che si fanno scudo della libertà d’espressione quando difendono a spada tratta casaPound non hanno proferito parola da paladini della l.d.e. quando, dopo il 15 ottobre, la suddetta l.d.e. è stata palesemente violata da perquisizioni della polizia nei centri sociali e nei covi valsusini a caccia di blackbloc. Ma quelli erano teppisti facinorosi e drogati dei centri sociali e pazzi notav, mica bravi ragazzi italiani di casaPovnd, dopotutto.) E c’è ancora, più di prima causa aggravarsi della crisi economica, chi parla di roba come “Gli-immigrati-che-ci-rubano-il-lavoro”. E c’è, dappertutto, ministri e premiertecnico compresi, gente che parla di vecchi (anziani) che devono pagare i debiti che hanno creato (vorrei ancora capire il ruolo che hanno mia madre, casalinga, e mio padre, ferroviere, nella creazione del debito, personalmente), devono fare sacrifici per i giovani, per i figli, per i nipoti, largo ai giovani, giovinezza al potere (vi ricorda qualcosa?), eccetera.

L’impressione generale è che in Italia, insomma, l’aria tiri a destra, molto a destra. Come uscirne? Prima di tutto uscire dalla dialettica del noi/voi, la stessa dialettica (sbagliata) che ho usato io sopra, il noi: movimento; voi: folla e iniziare a starci dentro, iniziare a capire di farne parte, a parlarci, a condividerci, a confrontarcisi. “La poesia è nelle strade” , ma impariamo a leggerla questa cazzo di poesia, prima che ci rubino le strade e le facciano diventare tutte nere.

eveblissett